giovedì 5 giugno 2008

Primo significativo risultato

Non me l'aspettavo..non così in fretta. Non prima di aver inoltrato qualsiasi formulario all'indirizzo della direzione TPL.

E' dunque con grande sorpresa e piacere che accolgo l'invito giuntomi dall'ingegner Giorgio Marcionni, direttore TPL, per un incontro "chiarificatore" e costruttivo.

Lo ripeto: costruttivo per tutta quella fette di popolazione un po' meno vantaggiata negli spostamenti nonché per tutti gli autisti che dimostrano cordialità e sensibilità.

Grazie Ingegnere Marcionni! :-)

martedì 3 giugno 2008

Premessa

Prima di lanciare questa petizione, ho sondato l’opinione di moltissimi utenti. Per accertarmi che non fossi io in preda ad allucinazioni. Mi reputo una persona educata e corretta pertanto non riuscivo a spiegarmi tanta maleducazione in ricambio. La frase è ricorrente, sempre la medesima: “bisognerebbe scrivere una lettera ai giornali ma poi nessuno lo fa” “anche se scrivessimo una lettera ai giornali, cosa cambierebbe?” “ho telefonato in ufficio TPL ma mi hanno dato il "menavia”.Ecco dunque il perché di questo blog: l’invito a dare le vostre testimonianze, i vostri contributi anche in forma anonima. Non con l’intento di fommentare inutili e sterili polemiche ma per riuscire ad avere un risultato costruttivo e positivo e mitigare quel malcontento/malessere generale degli utenti TPL.Facendomi portavoce delle molte persone che si lamentano e che chiedono l'agire di qualcuno, sto raccogliendo firme. Se siete interessati, potete scaricare il formulario al seguente indirizzo http://www.mediafire.com/download.php?9njwy4mk0hm
Chiunque può firmare.

Se desiderate ulteriori informazioni, rimango volentieri disponibile a utenza.tpl@gmail.com

Accesso alle persone anziani e diversamente abili


Alcune vetture sono ancora prive delle apposite rampe per carrozzelle. Ma non solo. Chi fatica a camminare ritiene lo scalino troppo alto e reputa che bisognerebbe adottare lo stesso metodo di Lucerna: degli ulteriori scalini.
Con "difficoltà motorie", si intende persona che fatica a muoversi. Non si intende solo chi è costretto su una carrozzella, ma anche chi è dotato di stampelle, di deambulatore o più "semplicemente" che ha problemi agli arti inferiori.
Inoltre ci sono due tipi di bottone per indicare la propria fermata: uno rosso ed uno blu. Quello rosso è rivolto all'utenza senza difficoltà motorie. Quello blu, per chi appunto, impiega più tempo a scendere. Io stessa ho dovuto camminare con l'ausilio di stampelle per due mesi e non ho rilevato nessuna differenza a schiacciare uno o l'altro bottone: dovevo scendere al volo per evitare di rimanere intrappolata tra le porte. Alla mia domanda, è giunta la seguente risposta: non facciamo più differenze perché gli utenti non sono capaci di schiacciare il tasto giusto (...). Un'altra volta, davanti alle mie rimostranze, sono stata accusata di non aver segnalato quando sono salita sul bus che ci avrei messo di più a scendere "perché finora io non l'avevo mai vista con le stampelle" Suonava come una colpa. Mia. La mia esperienza è durata fortunatamente soltanto due mesi ma mi metto nei panni di chi vive questo al quotidiano. (...)

LINEA 4
La linea 4 fa la spola tra stazione FFS e Cornaredo. I principali utenti di questa linea sono studenti al mattino e alla sera. Durante il giorno, l'utenza è prevalentemente composta da persone che si recano all'Ospedale Civico e Casa Andreina. E' infatti l'unico bus che serve questi due istituti medicalizzati. Pertanti trattasi di persone anziane, di persone malate, di persone con "difficoltà motorie" e di persone ipovedenti.
1. una corsa ogni 30 minuti è davvero troppo poco! Vi lascio immaginare un anziano, magari in inverno, aspettare 30 minuti perché ha appena perso la corsa. E' vero: la zona è molto trafficata ma invece di aumentare da 20 a 30 minuti la frequenza delle corse, non era il caso di inserire un'altra vettura?

2. durante le vacanze scolastiche, gli utenti della linea 4 sono costretti a quel vecchio bus con i sedili molto alti e gradini per accedervi. Tutti ostacoli dei quali anziani, persone portatrici di handicap farebbero a meno, credo.
Quindi...credo di poter affermare che NESSUNA delle fermate indicate sul cartello siano facilmente accessibili. E poi "le fermate seguenti NON sono ancora...." è stampato da diversi anni...
E..sempre in base al cartello esposto ad ogni fermata, ritengo sia assolutamente fuori luogo invitare l'utente a rivolgersi al Pulmino Amico. (...)

Il temperamento fuocoso di alcuni autisti


“Bisognerebbe capire quando è giunta l’ora di starsene a casa” borbottata all’indirizzo di una signora anziana che faticava a salire. “Ma oggi tutti i deficienti capitano a me?” borbottata all’indirizzo di persone intente ad attraversare il passaggio pedonale con l’ausilio di un deambulatore."Ho una I stampata in fronte?" se si chiede un'informazione."Non faccio niente di male, faccio solo il mio lavoro" è la risposta tipo a QUALSIASI domanda, posta in modo cortese.


Sentire le seguenti espressioni non solo mi sciocca ma mi ferisce profondamente! A questo riguardo, reputo che sarebbe importante dotare gli autisti di una targhetta di riconoscimento. Questo per evitare di mettere tutti gli autisti nello stesso calderone (perché esistono anche quelli molto cortesi e disponibili, ci mancherebbe!) e di consentire l'inoltro di un reclamo preciso. Non tutti gli utenti si ricordano con perfezione l’orario in cui hanno preso la corsa X, senza calcolare i cambi di turno dell’ultimo minuto...
Inoltre...per favore: questi continui borbotti, parolaccie, sbuffi sono assai snervanti! E' abbastanza scontato che una borsa della spesa in carta faccia un minimo di rumore! Una signora anziana mi ha confessato di aver paura di starnutire...e qui mi fermo...

La circolazione e le sue misteriose regole

Non sono in possesso di una licenza di condurre quindi non conosco molto bene le regole imposte dall'ufficio della circolazione tuttavia:com’è possibile effettuare almeno 10 brusche fermate sull’arco di meno di un km, in un centro urbano? Siamo in città, ci sono semafori che non diventano rosso di colpo, non ci sono cervi che all’improvviso spuntano e devo dire che i pedoni rispettano abbastanza la segnaletica dedicata a loro. Quindi com’è possibile? Non voglio assolutamente insinuare che spesso capita che il bus effettua delle corse folli tra una fermata e l'altra per recuperare il tempo impiegato per il caffé e la sigarettina ma ...queste continue brusche fermate risultano assai incomprensibili a molti utenti. Inoltre, mi pare che esistano delle regole per quanto riguarda le distanze da mantenere tra un veicolo e l’altro: valgono soltanto per le automobili o anche per i bus di linea? E' davvero necessario, negli orari di punta, stare letteralmente appiccicato al veicolo davanti? Serve a qualcosa? Ripeto: non guido..non so! L’uso obbligatorio di un auricolare per il cellulare vale soltanto per chi guida la propria macchina? Mi pare che quella regola è stata introdotta per motivi di sicurezza e permettere di avere entrambe le mani ben ferme sul volante. Non vale per gli autisti di mezzi pubblici?Poi..quella targhetta che riporta in modo minaccioso, il divieto di parlare all’autista...a chi è rivolta? Come mai ci sono autisti che trascorrono il giorno con la propria morosa accanto, in piedi a parlare beatamente di tutto e di più, con scambi di sguardi languidi colmi di promesse? Questo non distrae l'autista? Questo non mette in pericolo gli utenti dei quali è responsabile dal momento che è lui alla guida? Non dovrebbe adottare tutti gli accorgimenti necessari affinché nessuno cada, nessuno si faccia male?

Orari

Nessuno recrimina i ritardi: siamo tutti coscienti che i bus di linea sono penalizzati dalla mancanza di corsie preferenziali. Vengono però recriminate le partenze in anticipo rispetto all'orario esposto. Esistono molte persone che, per un motivo o l'altro, stanno a calcolare il minuto confidando in quell'orario. Un minuto può sembrare poco ma non lo è, per molti. E, proporzionalmente, 20 minuti ad aspettare la prossima corsa, se tutto va bene, sono tanti! Un altro aspetto è quello legato alla concomittanza di grandi eventi: il traffico rimane subito paralizzato.Sono ben cosciente che la linea S serve solo a chi parcheggia la propria automobile alla Gerra. Tuttavia, non si potrebbero fare eccezioni quando ci sono delle manifestazioni? Ieri, festa della Repubblica in Italia, abbiamo visto, sconcertati, 3 bus vuoti passarci davanti, sotto una pioggia battente. Stesso scenario (e stesse condizioni meteorologiche) durante le settimane militari. In quest'ultima occasione, a Loreto, la corsa 2 è arrivata con ben 1h12 di ritardo. Con i soliti bus vuoti che ci passavano davanti. Fermarsi a dare una spiegazione invece di un sorriso beffardo è chiedere troppo? Una signora anziana ha chiesto gentilmente il perché di questo ritardo. Puntuale la risposta: "io non faccio niente di male, faccio solo il mio lavoro"...Le corse che dalla Gerra si recano in città, negli orari del dopo-ufficio sono praticamente vuoti perché vanno a "riprendersi" gli impiegati che hanno accompagnato al mattino.Stanno per iniziare gli Europei di calcio. Alla Gerra è stata allestita l'Arena UBS. Verosimilmente il traffico aumenterà notevolemente. Gli utenti dei bus, che faranno? Dovranno vedere 3 corse vuote passare davanti a loro per 3 settimane? Con un tempo di attesa di 30-35 minuti? Hopp Suisse!

p.s. personalmente avrei speso i soldi dei display elettronici per dotare ogni vettura dell'apposita pedana per carrozzelle...

Un giusto approccio verso l'utenza?

Reputo abbastanza fantascientifica la pubblicità che si può trovare sui bus della TPL: situazioni idilliache che ritraggono studentesse acqua e sapone intente a studiare comodamente sedute, nonché il manager, perfettamente al suo agio con il suo computer portatile... dove? Quando? Chi???
Inoltre, reputo una grande mancanza di rispetto l’avviso affisso a tutte le fermate del bus che indica la possibilità di farsi rimborsare i mancati resti per i biglietti presso l’ufficio abbonamenti, una volta accumulati i biglietti per un valore di fr. 5.-- . Non tutta l’utenza è costituita da ragazzi e trovo che rivolgersi all’utenza con la forma del “tu” non sia segno di grande professionalità. Anche se, lo confesso, è assai emblematico...